Per il Teatro di Pisa, nel fiorire dell’estate, togliere il velo sui programmi preliminari delle successive Stagioni di fronte al proprio pubblico è un piacere a cui non si può più rinunciare. Specie se, dopo alcuni anni di questa recente ma ormai consolidata tradizione, non manca mai all’evento una partecipe rappresentanza di questo pubblico che ama il Teatro della sua città, come catalizzatore di cultura e come luogo in sé. E che da questo Teatro è così tanto ricambiato. Mercoledì 26 giugno, nella bella cornice pomeridiana del Foyer del Verdi, questo momento si è rinnovato. E la presentazione delle Stagioni 2019/2020 è stata la prima volta per la nuova Presidente della Fondazione Teatro di Pisa, Patrizia Paoletti Tangheroni.
È stata la stessa Presidente, in avvio di incontro, a dichiararsi «felicissima ed emozionata» per questa prima volta. E perché «costruire una stagione teatrale per una città come Pisa non è semplice, perché è una città complessa, con un pubblico raffinato che chiede risposte raffinate. Un pubblico che sa cosa vuole, cioè una stagione di qualità». Di fronte all’Assessore alla Cultura del Comune di Pisa Andrea Buscemi, con il quale la Presidente stessa ha specificato di aver preparato a quattro mani molte delle iniziative che verranno, ha ringraziato l’Amministrazione per l’appoggio incondizionato al Teatro, ed ha letto un coinvolto messaggio di saluto del Sindaco di Pisa Michele Conti che non ha potuto essere presente fisicamente in questa occasione. Patrizia Paoletti Tangheroni ha poi sottolineato come da quest’anno si è introdotta qualche “piccolissima embrionale innovazione”, come l’idea dei feedback per aumentare il coinvolgimento del pubblico, intrapresi insieme all’Associazione Pisana Amici della Lirica “Titta Ruffo” che ha già avuto modo di confrontarsi direttamente con il direttore artistico Stefano Vizioli su individuati punti di forza e di debolezza delle singole recite in Cartellone. Prima di lasciare il microfono a Beatrice Magnolfi, Presidente di Fondazione Toscana Spettacolo onlus, che ha esordito ringraziandola per avere in precedenza evidenziato la positività della duratura relazione tra Teatro di Pisa e FTS. «Quella del Verdi, più che una stagione è una tradizione», ha proseguito, ringraziando pure «il pubblico che paga il biglietto anche in un’epoca in cui tutto si scarica gratuitamente». Ha poi citato pochi numeri, ma rappresentativi di un crescendo che continua negli anni. «Pensavamo di essere arrivati al massimo degli abbonamenti, invece l’anno scorso sono passati da 804 a 820, e soprattutto la media spettatori è salita da 657 a 679. Dunque, oltre venti poltrone in più ogni sera, prova che il rapporto tra città e teatro funziona. Prova che il legame è forte». Venendo allo specifico della prossima Stagione Teatrale, la Presidente Magnolfi ha richiamato i due fili conduttori del Cartellone. «I grandi classici, ma completamente ripensati e riproposti in una chiave diversa da quella tradizionale». Ha citato La locandiera, Romeo & Giulietta, Don Chisciotte, e un altro importante titolo come Il Maestro e Margherita con Michele Riondino. «E l’altro fil rouge che è il rapporto tra cinema e teatro», rammentando la commedia Viktor und Viktoria con Veronica Pivetti, Parenti serpenti con Lello Arena e Così parlò Bellavista. Ha chiuso ricordando la ricorrenza dei trenta anni di Fondazione Toscana Spettacolo, un compleanno celebrato con alcune iniziative speciali, e ha messo ancora in risalto l’importanza della collaborazione tra FTS e Teatro di Pisa che riguarda anche le Stagioni di Teatri di Confine e Danza. Successivamente è intervenuto il Maestro Carlo Boccadoro, direttore artistico de I Concerti della Normale, il quale ha ricordato come per il terzo anno si porterà avanti una stagione all’insegna di innovazione e tradizione allo stesso tempo. Con alcune novità, come pensare ai bambini, il pubblico che verrà, e a esperienze di ascolto in altri luoghi della città come, quest’anno, il Borderline Club. Prima di passare la parola ai due direttori artistici in house, la Presidente Paoletti Tangheroni ha salutato Maria Valeria Della Mea, da questo mese in pensione, «a cui tutti dobbiamo molto e che è stata un’icona di questo teatro». Un lunghissimo applauso del pubblico presente è stata la giusta celebrazione per Valeria, pilastro e punto di riferimento per decenni anche per la nostra redazione, e ha preceduto l’intervento di Stefano Vizioli, direttore artistico della Stagione Lirica. «La Stagione anche quest’anno ha sei titoli, impegnativi anche per le maestranze impiegate. Grandi titoli con sorprese dal punto di vista musicale. Per darvi quello che desiderate, ma anche quello che non sapete di desiderare». Vizioli ha menzionato L’empio punito di Alessandro Melani, che a ottobre inaugurerà la Stagione a trecentocinquanta anni dalla prima assoluta dell’opera che per prima portò il mito di Don Giovanni in lirica. Poi Tosca, l’attesissimo Ernani, capolavoro del primo Verdi che manca da Pisa da molti anni, e il Don Giovanni di Mozart che a gennaio si riallaccerà al titolo di apertura e che vede la regia di Cristina Pezzoli e la direzione di Erina Yashima. Due donne, quindi, che danno la loro lettura, filtrata dalla sensibilità femminile, della figura del grande libertino. Infine, «uno degli appuntamenti più attesi e anche più difficili dal punto di vista economico, il Guglielmo Tell che viene dalla produzione dei teatri lombardi». Il titolo con cui nel 1867 si inaugurò il Teatro Nuovo di Pisa e che, dalla ricorrenza del centocinquantenario nel 2017, tanto viene invocato. La Stagione Lirica si chiuderà a marzo 2020 con la leggerezza del musical West Side Story del Progetto LTL Opera Studio. «Spero che questi sei titoli – ha concluso Vizioli – diano il giusto appeal alla Stagione che ha sempre visto il teatro pieno. Un teatro pieno è un teatro di successo». In coda a queste parole, ha preso il microfono Silvano Patacca, direttore artistico delle Stagioni di Prosa e Danza. «Sono sempre emozionato alla presentazione delle Stagioni – ha esordito – anche perché l’asticella si alza sempre di più. Quando si raggiungono certi livelli, anche in termini di gradimento del pubblico, costruire una stagione migliore è sempre molto difficile». Ha sottolineato il rapporto di costante e proficuo confronto con la nuova Presidente e annunciato promozioni speciali, come quella per l’acquisto scontato di biglietti per spettacoli trasversali tra le Stagioni Lirica, Prosa e Danza, quali West Side Story, Viktor und Viktoria e Alice in Wonderland. Ed ha risaltato la presenza nel Cartellone di Prosa del titolo Il silenzio grande. Il testo scritto da Maurizio De Giovanni, ha rivelato Patacca, fu letto da lui stesso e dalla Presidente e fu subito reputato straordinario. «Uno degli spettacoli che saranno tra i più belli della prossima stagione, perché ha un’atmosfera eduardiana e un finale a sorpresa, come vuole un maestro del noir come De Giovanni». Patacca ha chiuso citando, tra le altre cose, la prima nazionale che aprirà la Stagione di Danza, Cinderella Tango della Compagnia Naturalis Labor, lasciando il saluto finale alla Presidente che, in ultimo, si è tenuta l’auspicio di una crescita ulteriore dell’esperienza con i giovani in Fare Teatro, che in tanti anni ha formato molti giovani pisani. Poi tutti a brindare alle nuove Stagioni.